giovedì 28 marzo 2019

Looking for... Zibaldone by Giacomo Leopardi

una porta:
"La cagione è la stessa, cioè il desiderio dell'infinito, perché allora in luogo della vista, lavora l'immaginazione e il fantastico sottentra al reale. L'anima s'immagina quello che non vede, che quell'albero, quella siepe, quella torre gli nasconde, e va errando in uno spazio immaginario, e si figura cose che non potrebbe se la sua vista si estendesse da per tutto, perché il reale escluderebbe l'immaginario. Quindi il piacere ch'io provava sempre da fanciullo, e anche ora nel vedere il cielo ec. attraverso una finestra, una porta, una casa passatoia, come chiamano. Al contrario la vastità e moltiplicità delle sensazioni diletta moltissimo l'anima." [171]
ponte:
 "Chi di noi volendosi mettere per una stanza a camminare dentro due linee in uno spazio di un palmo e mezzo, ed anche meno, non è capace di farlo, senza neppur pensare di squilibrarsi? (Eccetto il caso che vi pensino, per qualche circostanza che li metta o nel puntiglio, o nella necessità ec. di non isquilibrarsi; perocchè allora correranno parimente rischio di patirlo.) Or ponete che questo medesimo spazio sia un trave, o una tavola posta a modo di ponte sopra un altissimo precipizio, o sopra un fiume, senza ripari nè appoggi da veruna parte. Quanti sono coloro che non si fiderebbero di passarvi, o passandovi  perderebbero l'equilibrio, o correrebbero più volte vicinissimo rischio di perderlo! E pure a questi medesimi non manca nè la facoltà nè [2297]l'abito giornaliero, di far tutto quello che bisogna perchè quel passaggio non faccia loro alcun male; cioè l'abito di camminare allo stessissimo modo tuttogiorno senza punto squilibrarsi, quando lo squilibrarsi non è pericoloso."

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