Così scrive Giulio Camillo:
"Ma per dar (per così dir) ordine all'ordine con tal facilita, che facciamo gli studiosi come spettatore, mettiamo loro davanti le dette sette misure sostenute dalle misure de sette pianeti in spettaculo, o dir vogliamo in Theatro distinto per sette salite. Et perche gli antichi Theatri erano talmente ordinati, che sopra i gradi allo spettaculo piu vicini sedevano i piu honorati: poi di mano in mano sedevano ne gradi ascendenti quelli, che erano di menor dignità, talmente, che ne supremi gradi sedevano gli artefici, in modo che i piu vicini gradi a piu nobili erano assegnati, si per la vicinità dello spettaculo, come ancora perche dal fiato de gli artefici non fossero offesi: noi seguendo l'ordine della creation del mondo, faremo seder ne primi gradi le cose piu semplici, o piu degne, o che possiamo imaginar esser state per la disposition divina davanti alle altre cose create. Poi collocheremo di grado in grado quelle, che appresso sono seguite, talmente; che nel settimo; cioè nell'ultimo grado superiore; sederanno tutte le arti et facultà, che cadano sotto precetti, non per ragion di viltà, ma per ragion di tempo, essendo quelle, come ultime da gli huomini state ritrovate. Nel primo grado adunque si vedranno sette porti dissimili, percioche ciascun Pianeta in figura humana sarà dipinto sopra la porta della a lui destinata colonna, salvo che alla colonna del Sole: impercioche essendo quello il piu nobil luogo di tutto il Theatro, vogliamo, che quello Apollo, ilqual dovrebbe per sua ragione esser dipinto in pari grado con gli altri, ceda al conivio della latitudine de gli Enti, che è imagine della divinità. Adunque sotto la porta di ciascun pianeta saranno conservate tutte le cose appartenenti così alla misura del sopraceleste suo corrispondente, come a quelle che appartengono ad esso pianeta, et alle fintion de Poeti intorno a quello, si come diremo hora particolarmente di ciascuno."
L'intero testo dell'Idea del Theatro di Giulio Camillo Delminio si trova in LiberLiber.
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