domenica 5 aprile 2020

La tecnica in Carlo Marx

Lo sviluppo della forza produttiva del lavoro si ripercuote anche sul capitale originario ossia sul capitale che già si trova nel processo di produzione. Una parte del capitale costante in funzione consiste in mezzi di lavoro, come macchinario ecc., che vengono consumati e quindi riprodotti o sostituiti con nuovi esemplari dello stesso tipo soltanto in periodi di una certa lunghezza. Ma ogni anno una parte di questi mezzi di lavoro decade o raggiunge il termine della sua funzione produttiva: quindi una parte dei mezzi di lavoro si trova, anno per anno, nello stadio della riproduzione periodica o della sua sostituzione con nuovi esemplari dello stesso tipo. Se la forza produttiva del lavoro si è ampliata al luogo d’origine di questi mezzi di lavoro — ed essa si sviluppa continuamente nel corso ininterrotto della scienza e della tecnica —, alle vecchie macchine subentrano macchine, strumenti, apparecchi ecc. più efficienti e, considerato il volume dei loro servizi, più a buon mercato. Il vecchio capitale viene riprodotto in una forma più produttiva, fatta astrazione dai continui cambiamenti di dettaglio dei mezzi di lavoro esistenti. L’altra parte del capitale costante, materie prime e materiali ausiliari, viene rinnovata continuamente durante l’anno; quella che proviene dall'agricoltura, per lo più annualmente. Dunque qui ogni introduzione di metodi migliori ecc. opera quasi contemporaneamente sul capitale addizionale e sul capitale già funzionante. Ogni progresso della chimica moltiplica non solo il numero delle materie utili e le applicazioni pratiche di quelle già conosciute estendendo quindi, mentre cresce il capitale, anche le sue sfere d’investimento; ma insegna contemporaneamente a rilanciare nel ciclo del processo di riproduzione gli escrementi del processo di produzione e di consumo, e crea quindi nuova materia di capitale senza precedente esborso di capitale. Scienza e tecnica costituiscono quindi una potenza dell’espansione del capitale indipendente dalla grandezza data del capitale in funzione, allo stesso modo dell’aumento dello sfruttamento della ricchezza naturale mediante il semplice elevamento della tensione della forza-lavoro. Questa potenza si ripercuote contemporaneamente su quella parte del capitale originario che è entrata nel suo stadio di rinnovamento. Nella sua nuova forma il capitale s’incorpora gratis il progresso sociale compiuto mentre agiva la sua vecchia forma. Certo, questo sviluppo della forza produttiva è anche accompagnato da un deprezzamento parziale dei capitali in funzione. Quando questo deprezzamento si fa sentire acutamente per via della concorrenza, il peso principale ne cade sull'operaio, poiché il capitalista cerca un indennizzo aumentando lo sfruttamento di quest’ultimo.

Karl Marx, Il capitale, Libro I, capitolo 22.

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